Da questa esperienza Pollock associò la tela al focolare, ed il pittore allo sciamano.
Questo connubio trasmetterà ai futuri dipinti tutta la sua più intima interiorità, grazie appunto ad una accurata
e spirituale evasione
dalla realtà. Questa attività spontanea del pittore, è denominata dripping. Il pittore
lascia gocciolare il colore sulle tele, spesso semplicemente danzandoci
intorno, facendo cadere il colore dove il
subconscio mentale vuole. In questo modo la parte inconscia della psiche si imprime sulla tela. Nei dipinti di Jackson Pollok
possiamo spesso trovare anche mozziconi di sigarette. Quando creava i suoi dipinti, permetteva
a sé stesso di cadere in uno stato di trance nel quale nessun atto conscio doveva
manifestarsi; così se aveva l'impulso istintivo di gettare la sigaretta a terra,
lo faceva, sia che davanti ai suoi piedi ci fosse un marciapiede, sia anche una
tela.
L'action painting in definitiva funziona quando
l'artista entra in contatto con la tela mediante un processo involontario.
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